Il rifacimento dell’impianto elettrico è uno di quei momenti che prima o poi rischia di coinvolgerci, senza dover del resto anche effettuare una ristrutturazione completa della casa.
Molte sono le cause che possono portare a questa scelta, in particolare se l’edificio o l’appartamento sono vecchi. Di norma si effettua sia per evitare che il contatore salti di continuo, sia per una messa in sicurezza a causa di un forte odore di plastica bruciata o di scintille dalle prese.
In particolare il rifacimento dell’impianto elettrico avviene quando sono presenti impianti elettrici vetusti, pericolosissimi e troppo obsoleti.
Oggigiorno sono disponibili moltissimi impianti efficienti, sicuri e rispettosi dell’ambiente. In questo contesto possiamo tranquillamente affermare che la tecnologia ha fatto negli ultimi due decenni dei veri balzi da gigante per assicurarci la massima tranquillità ed efficacia.
Questo è dovuto sia al cambio delle varie normative che disciplinano la materia in termini di costruzioni, sicurezza e risparmio energetico, sia per le innovazioni tecniche che hanno investito il mercato rendendolo più accessibile e meno costoso.
Parleremo quindi di come deve avvenire il rifacimento dell’impianto elettrico, premettendo che nessuno dovrebbe improvvisarsi elettricista e che è buona norma affidarsi ai tanti professionisti del settore. Rispettando questo principio si avrà il risultato ricercato in piena sicurezza e il tutto sarà garantito e certificato.
Differenza tra manutenzione e rifacimento dell’impianto elettrico
Facciamo da subito un po’ di chiarezza chiarendo la distinzione tra il rifacimento e la manutenzione di questo sistema.
La manutenzione prevede tutta una serie di interventi per mantenere l’impianto efficiente ed anche eventuali aggiornamenti che si possono effettuare, come la sostituzione dell’impianto, delle prese o degli interruttori, mantenendo ad esempio le stesse canaline.
Il rifacimento invece la sostituzione completa dell’intero impianto, che al contrario della manutenzione permette di avere un impianto totalmente nuovo. Sebbene presenti un maggior numero di interventi e quindi una spesa maggiore, il rifacimento permette di detrarre queste spese, mentre la manutenzione no. Nel caso di vecchi impianti non basterà dare una sistemata per renderlo più efficiente e sicuro, ma si dovrà cambiarlo del tutto per avere un buon risultato. Di norma per capire se conviene rifare l’impianto o provvedere ad una sua manutenzione basta chiedere ad un elettricista di fiducia.
Come è fatto un impianto elettrico
Quadri elettrici
Un impianto elettrico non è una cosa troppo complessa. È un sistema composto da pochi elementi. Vi è un contatore dove arriva l’energia elettrica, che appartiene alla società elettrica, mentre il resto dell’impianto appartiene a chi detiene la proprietà dell’immobile. Questo di norma si trova all’interno dell’abitazione, ma in caso di condomini è probabile che sia posto assieme a quelli degli altri in un apposito vano. Questo favorisce di norma la corretta lettura del contatore da parte degli operatori della società elettrica. Il contatore manda l’elettricità all’abitazione grazie al quadro elettrico, presente in ogni casa. Questo distribuisce l’elettricità nelle varie stanze, dovrebbe essere dotato di un salva-vita ed è fornito di uno o più interruttori. Quelli vecchi hanno un solo interruttore. In caso di sovraccarico o di altri guasti, l’interruttore fermerà l’afflusso di energia elettrica. Oggigiorno vengono comunemente installati i modelli con più interruttori affinché venga sospesa l’energia solo in alcuni vani, dove si trova il problema. Questi sono dotati di un interruttore generale, con il quale si può interrompere l’energia in tutta la casa e che spesso possono salvare l’intero sistema elettrico da un sovraccarico.
Interruttori magnetotermici
Gli altri interruttori definiti magnetotermici sono collegati all’interruttore principale e distribuiscono l’elettricità nelle varie sezioni della casa.
Il quadro elettrico è posto generalmente in una cassetta da incasso con struttura in alluminio e finiture in plastica. Per questioni estetiche si dovrebbe evitare di porlo in zone troppo visibili, ma deve essere comunque allocato in un posto facilmente raggiungibile in caso di black-out.
Dal contatore l’energia viene trasportata nella casa da linee elettriche denominate dorsali attraverso le cassette di derivazione che le indirizzano verso i punti di destinazione finale.
Cavi e linee elettriche
Oltre questi elementi l’impianto è naturalmente formato dalle linee elettriche, di cavi, dalle prese e dagli interruttori. È molto importante non trascurare la qualità di questi ultimi nel rifacimento dell’impianto elettrico.
Nello specifica quando parliamo di cavi elettrici va fatta una distinzione tra i tubi ed i cavi elettrici.
I primi hanno una grandezza variabile sulla base delle dimensione dei cavi che contengono. I tubi sono in materiale plastico flessibile, definiti corrugati leggeri per le venature che ne permettono la flessibilità e la resistenza.
I cavi elettrici invece hanno subito numerosi variazioni ne corso degli ultimi decenni, sebbene alcune case abbiano ancora quelli tipici degli anni ’70, composti da un unico filamento, rivestito di una guaina di materiale plastico. Questi sono poco flessibili e conducono poca e male l’energia che ricevono, ed inoltre rischiano in caso di corto circuito di incendiarsi.
I cavi moderni sono composti da un intreccio di filamenti e sono ricoperti da materiali plastici che ne aumentano l’efficienza, la flessibilità e la capacità di trasporto dell’energia.
Questi rispettano le attuali normative che prevedono oltre i due soliti conduttori, il neutro e la fase, anche un terzo: la messa a terra.
Questo circuito permette di scaricare direttamente sul terreno potenziali elettrici dovuti alla dispersione di energia, ovvero non fa prendere la famosa “scossa”.
Sempre la stessa legge prevede che un maggior diametro per i cavi elettrici ed uno spazio almeno più grande del 30% per eventuali interventi di ammodernamento.
Quando si opera per il rifacimento del sistema elettrico bisogna tener presente che il mercato offre ai giorni nostri molte soluzioni più pratiche, sicure ed estetiche rispetto al passato.
Questo è particolarmente vero nel caso degli interruttori di accensione luci e delle prese, chiamate nel linguaggio tecnico frutti.
Ad esempio per evitare che qualcuno, come un bambino, entri in contatto con le prese ve ne sono alcune che si chiudono automaticamente el momento in cui si estrae la presa.
Impianto elettrico “fai da te”?
Provare ad effettuare un sistema fai da te, se non si ha la giusta e dovuta esperienza, rischia di essere pericoloso e letale per chi lo effettua e per chi lo dovrà utilizzare.
Il fai da te ci farà risparmiare pochi euro, che non valgono sicuramente la nostra vita e quella dei nostri cari.
La legge obbliga al rispetto di tutte le normative del settore e che tutti gli interventi vengano effettuati da personale specializzato.
Ciò permette oltre che la sicurezza di avere un lavoro ad opera d’arte, anche la possibilità di detrarre queste spese attraverso gli sgravi fiscali.
Inoltre per vendere o affittare l’immobile è sempre necessario avere le giuste certificazioni per non incorrere in sanzioni.
Cosa dicono le normative sugli impianti elettrici
Ad esempio le attuali normative prevedono che le linee elettriche si suddividano in due particolari linee, una dedicata alla cucina e l’altra ai bagni. Questa norma appare logica e giusta se si pensa che nella stanza adibita alla preparazione dei cibi troviamo la maggior parte degli elettrodomestici che presentano grandi consumi di energia, che rischiano di creare sovraccarichi di energia. Invece nel bagno a causa dell’utilizzo di acqua, è essenziale che vi sia un’altra linea per garantire la massima sicurezza in caso di contatto tra elettricità ed acqua.
Queste accortezze salvano la vita e quindi vanno prese molto in considerazione.
In alcuni casi è indicato predisporre una terza linea, destinata ai condizionatori, gli apparecchi che per eccellenza sono considerati grandi consumatori di energia e per questo rischiano in caso di sovraccarico di danneggiare l’impianto a discapito della nostra sicurezza.
Alcuni saggi elettricisti suggeriscono di suddividere l’impianto tra zona giorno e zona notte attraverso due linee prese e due di linee luci. In questo modo qualora vada via la corrente in uno spazio della casa o se si necessita di fare un intervento solo in un locale, la corrente elettrica continuerà ad arrivare nel resto della casa. Ciò garantisce una maggiore sicurezza e protegge l’impianto nel caso di cortocircuiti.
Cosa prevede il rifacimento dell’impianto elettrico
Rifare l’impianto elettrico prevede comunque interventi invasivi, ma necessari. Alcuni elettricisti cercano di velocizzarle rimuovendo il vecchio quadro elettrico, strappando i fili ed tappando i tubi esistenti, ma questo non è consigliabile.
Al contrario è opportuno rimuovere tutti i tubi presenti, all’infuori di quelli presenti sotto il pavimento, e sostituirli con quelli che abbiamo precedentemente descritto.
Sarà necessario anzitutto rimuovere tutti i frutti, il quadro elettrico e le cassette di derivazione, e poi rompere qualche muro per costruire le tracce. Per questo motivo oltre ad un elettricista si deve contattare anche un muratore ed un pittore.
Una volta preparate le tracce, si provvederà alla installazione dei nuovi tubi, del vano del quadro elettrico, delle cassette di derivazione e delle scatole porta-frutti.
Terminata questa fase si chiuderanno le tracce, sistemando attraverso intonachi ed eventuale cartongesso tutte le rifiniture.
Da qui in poi sarà possibile inserire nuovamente tutti i cavi ed installare il nuovo quadro elettrico, cercando di rispettare quanto detto in precedenza.
Tutto ciò naturalmente può variare dalle esigenze particolari. Se si decide di rimanere a vivere nel posto, sarà necessario invertire le fasi per non rimanere senza energia elettrica troppo a lungo e nel caso siano presenti piastrelle nel bagno o in cucina, è importante chiarirsi prima con i tecnici che dovranno effettuare i lavori per evitare malintesi.
In ultimo dobbiamo tener presente che il rifacimento dell’impianto elettrico è uno di quegli interventi che rientra nelle opere di manutenzione straordinaria, quindi per legge saremo obbligati a presentare in Comune due pratiche definite CILA e Asseveri, che devono essere preparate da tecnici abilitati. È importante cercare il giusto professionista con esperienza che sia capace da subito di stabilire la quantità e la modalità degli interventi, così da risparmiare tempo e denaro.
Inoltre un buon consiglio può essere quello di scegliere in comune accordo con l’elettricista il muratore, ed eventualmente il pittore, che provvederanno alle opere sopra descritte.
In genere ogni elettricista collabora con muratori, pittori e piastrellisti di fiducia, ma nel caso non li abbia, mettete da subito le cose in chiaro su ciò che volete e come le volete effettuate.
Ricordate infine che non tutti gli elettricisti hanno la qualifica per certificare gli impianti, quindi evitate coloro che dicono che poi lo chiederanno ad un collega. Scegliete da subito qualcuno di qualificato che può rilasciare la conformità di dichiarazione dell’impianto elettrico, che deve essere consegnata in Comune e darà l’accesso alle detrazioni.
Di norma a questo certificato deve essere allegato un progetto schematico dell’impianto, l’indicazione dei materiali usati ed una copia della visura della Camera di Commercio dell’impresa responsabile del rifacimento dell’impianto.
Nel caso ci si affidi ad imprese non certificate c’è il rischio di incorrere in pesanti sanzioni amministrative e perdere le detrazioni del 50% alle quali si ha diritto.
Preventivo impianto elettrico
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